visto che sono malato e ho letto le storie di vomito di naltro ve ne racconto una io
sono con la tastiera del furbofono per cui non sarà cosa facile - m.fisk
correva il 1981, e quattro sedicenni di trovavano a casa di quello i cui genitori uscivano (il medesimo che anni dopo per contrappasso si iscrisse a frienfi) - m.fisk
uno dei convitati arrivò con una dama di vinaccio: un cinque litri di montepulciano o primitivo a poco prezzo. la cosa bizzarra, a rivederla ora, è che i miei genitori, pur vedendo l'oggetto, se ne siamo usciti sereni - m.fisk
comunque, ci facciamo la nostra cena e, dopo aver finito la dama, attacchiamo i superalcolici del mio babbo, più per la scena che per la sete, dato che cominciavano a sentire gli effetti collaterali del liquido infuriato - m.fisk
ingurgitato - m.fisk
a un tratto l'amico Coppoletto (avevano dei nick bizzarri ante litteram) sbianca e ammette di star male - m.fisk
Bisogna ora dire che a casa dei miei ci era una bella moquette rossa, a pelo lungo. Io non avevo la più pallida idea di come si potesse lavare una moquette imbrattata e, soprattutto, non avrei comunque avuto nessuna voglia di farlo - m.fisk
dunque, mi dico, bisogna evitare che Coppoletto sbocchi. E quale soluzione migliore che dagli un paio di Plasil? E così, contro il parere del moribondo che riteneva sarebbe stato meglio farlo vomitare, somministro. - m.fisk
Liquido infuriato <3 - Invernomuto
purtroppo -o per fortuna, secondo i punti di vista- il vinaccio è dotato di una forza incommensurabilmente superiore a quella del medicamento, e così dopo un po' il nostro eroe riesce a liberarsi, non senza aver usato al padrone di casa la cortesia di avvertilo e lasciato il tempo di procurare un secchio - m.fisk
(mi sembrava un refuso da conservare) - m.fisk
a questo punto la serata dovrebbe volgere al termine, essendosi ormai fatta una certa; ma c'è un problema: CHE CAZZO NE FACCIAMO DI COPPOLETTO??? - m.fisk
il nostro, infatti, era venuto in bici; ma non essendo in grado di restare neppure seduto era impensabile che potesse raggiungere la sua casa. e certo noi sedicenni non disponevano di mezzo di trasporto adeguati - m.fisk
ogni tanto il tapino aveva qualche sprazzo di coscienza, e bofonchiava qualche parola smozzicata. Un orecchio attento avrebbe potuto comprendere, fra altre, le espressioni "alpino", "ubriacone", "bocia" "padre". - m.fisk
alla fine riusciamo a ricostruire il Coppoletto-pensiero, teso ad informarci che, avendo il di lui padre servito la Patria nel famoso corpo con la penna nera, ove sovente vengono consumate ingenti quantità di bevande spiritose, sarebbe bastato telefonare al medesimo che, comprensivo, sarebbe accorso a riprendersi il pargolo facendovi sopra una bella e sonora risata - m.fisk
la cosa non ci convince appieno. ma ci accorgiamo di non avere alcuna alternativa. Ovviamente il mio status di padrone di casa mi rende soggetto deputato a fare la penosa comunicazione (avevano pensato di far chiamare direttamente dal morituro, ma questo non riusciva a vocalizzare più di qualche indistinto biascichio) - m.fisk
afferro quindi a due mani il coraggio e la cornetta e chiamo. Il veterano, all'altro capo del filo, mi sembra molto ma molto meno divertito di quanto la presentazione fattane dal figliolo lasciasse prevedere, ma ormai la frittata è fatta e quindi accorre - m.fisk
a questo punto sorge un altro problema: come fare a portare Coppoletto giù al portone? Oggi mi rendo conto che sarebbe bastato far salire il padre in casa a riprenderselo, ma allora la cosa non ci sfiorò. bisognava assolutamente portarlo di sotto! - m.fisk
interviene quindi Andrea, quello geniale (e il medesimo che aveva portato la dama di vino), che ha l'idea di metterlo su una sedia e con quella portarlo in ascensore e da lì al portone. - m.fisk
detto, fatto. Il problema è che Coppoletto ormai si è profondamente addormentato, e non riesce a tenersi seduto. l'unica soluzione, a questo punto, è legarlo alla sedia con un cordone della tenda - m.fisk
riusciamo nell'opera. Coppoletto è saldamente fissato alla sedia, questa viene posta nell'ascensore e da qui raggiungiamo il marciapiede ove sorge il portone di casa mia. Era, la casa, situata sulla circonvallazione della 90, su un angolo poco prima di un semaforo. proprio sull'angolo c'era -e c'è tuttavia- un lampione che rischiarava le buie notti a beneficio dei passanti che volessero passeggiare e delle signore passeggiatrici che invece amavano stare ferme sotto la sua luce - m.fisk
pensiamo quindi a piazzare la sedia e il suo occupante, ma temiamo che la signora che già occupa il lampione possa avere qualche motivo di contrarietà, e quindi portiamo il tutto al lampione successivo - m.fisk
fatto tutto ciò, come è ovvio, FUGGIAMO e ci nascondiamo dietro l'angolo, giusto in tempo per vedere la macchina del padre di Coppoletto che arriva, scorge nella notte sul marciapiede della circonvallazione la puttana e a pochi passi il figlio sedicenne, sotto un lampione, legato ad una sedia, che dorme beatamente - m.fisk
(fine del nanetto) - m.fisk
Sto ridendo fortissimo per la legatura - naltro
E anche per tutto il resto. Capolavoro. I "ragionamenti" dei sedicenni (anche sobri, figuriamoci bevuti) sono qualcosa di incredibile - naltro
avv., innanzitutto guarisca. In secondo luogo, nessuno ha pensato ad apporre una targa commemorativa sul lampione? - .mau.
e non ci sono state conseguenze/seguiti? Sapete cosa fece poi il papino alpino al povero Coppoletto? - Dario
Coppoletto smaltì sereno la sbornia e venne mediamente cazziato. Il padre, signore oltremodo austero, per lungo tempo trattò invece me con severa degnazione - m.fisk
la targa, in effetti, non ci starebbe male - m.fisk
rido sul finale epic -tragicomico - TaS
Padre (non troppo) severo, ma giusto - Dario
risate grosse per il finale - Pluto in USA
Bellissimo! - Von