[professoroni di tutto il mondo pro #Tsipras...] Noi siamo con la #Grecia e l’ #Europa. Appello internazionale di economisti e accademici - http://www.gadlerner.it/2015...
Feb 6, 2015
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[qui --> http://blogs.mediapart.fr/edition... l'originale] - Trecento economisti e accademici provenienti da tutti i continenti, da James Galbraith a Stephany Griffith-Jones, da Jacques Sapir a Dominique Meda, invitano i governi europei e le istituzioni internazionali a “rispettare la decisione del popolo greco”
Chiediamo ai governi d’Europa, alla Commissione europea, alla Banca centrale europea e al Fondo monetario internazionale di rispettare la decisione del popolo greco di scegliere una nuova via e di avviare trattative in buona fede con il nuovo governo greco per risolvere il problema del debito.
Il governo greco ha ragione nel sostenere che un importante cambiamento è necessario perché le politiche attuate finora sono un fiasco completo. Non hanno portato né alla ripresa economica, né alla stabilità finanziaria, non hanno creato né posti di lavoro, né investimenti diretti esteri. Hanno danneggiato la società greca e indebolito le sue istituzioni. L’approccio seguito è stato semplicemente nefasto, non ha permesso alcun progresso, mentre dovremmo difenderne la possibilità. Chiediamo ai partner europei di riconoscere questa realtà che è all’origine del l’elezione del nuovo governo greco.
La Grecia ha bisogno di misure immediate umanitarie, di un salario minimo più elevato, della creazione di posti di lavoro, investimenti e misure per ripristinare e migliorare i servizi di base come la sanità e l’istruzione. Ha bisogno di avere un sistema fiscale più robusto e progressivo, che si basi meno sull’IVA e sia maggiormente in grado di tassare i redditi e la ricchezza. Il nuovo governo deve anche combattere, punire e sradicare la corruzione. Per realizzare queste politiche e dare loro il tempo di dimostrare la loro efficacia, i margini di bilancio sono necessari. Nel frattempo, il Paese ha bisogno del rifinanziamento della Banca centrale europea per stabilizzare il suo sistema bancario. Chiediamo alle autorità europee e dei governi per dare alla Grecia i margini di bilancio e garantire questo rifinanziamento.
Il governo greco ha il diritto di esigere la cancellazione del suo — debito in un confronto diretto con i partner europei. Questo debito è insostenibile e non sarà mai ripagato, qualunque esso sia. Non vi è alcuna perdita economica per gli altri paesi e i loro contribuenti. Invece, un nuovo inizio per la Grecia permetterà di stimolare l’attività, incrementare il fatturato e creare posti di lavoro e, quindi, beneficerà anche i paesi vicini. Esortiamo i creditori della Grecia a cogliere questa opportunità ed esporre chiaramente e onestamente questi fatti alla gente.
Ciò che è in gioco non è solo il destino della Grecia, ma il futuro di tutta l’Europa. Una politica di minacce, ultimatum, ostinazione e ricatto significa per tutti il fallimento morale, politico ed economico del progetto europeo. Esortiamo i leader europei a rifiutare e condannare ogni tentativo di intimidazione e coercizione del governo e del popolo della Grecia.
Al contrario, il successo della Grecia può indicare un percorso verso la prosperità e la stabilità in Europa. Esso consentirebbe un rinnovamento della democrazia e aprirebbe il gioco elettorale ad altri cambiamenti positivi. Noi siamo con la Grecia e l’Europa, per la democrazia e il cambiamento. I leader europei devono riconoscere la scelta democratica fondamentale fatta dal popolo greco in circostanze estremamente difficili, fare una valutazione realistica della situazione e impegnarsi senza indugio sulla strada di un negoziato ragionevole.
Primi firmatari:
Elmar Altvater (FU, Allemagne)
Philippe Askenazy (CNRS, France),
Clair Brown (University of California, Berkley, Etats-Unis)
Dorothee Bohle (Central European University, Hongrie)
Giovanni Dosi, (Pisa Institute of Economics, Italie)
Cédric Durand (Université Paris 13, France)
Gerald Epstein (UMASS, Etats-Unis)
Trevor Evans (Berlin School of Economics and Law, Allemagne)
James Galbraith (University of Texas at Austin, Etats-Unis)
Gaël Giraud (CNRS, France)
Stephany Griffith-Jones (Columbia University, Etats-Unis)
Laura Horn (Roskilde University, Danemark)
Robert Jessop (University of Lancaster, Royaume-Uni)
Steve Keen (Kingston University, Royaume-Uni)
Marc Lavoie (Ottawa University, Canada)
Tony Lawson (Cambridge, Royaume-Uni)
Dimitris Milonakis (University of Crete, Grèce)
Andreas Nölke (Goethe University Frankfurt/Main, Allemagne)
Dominique Meda (Paris Dauphine, France),
El Mouhoub Mouhoud (Paris Dauphine, France)
André Orléan (EHESS, France),
Henk Overbeek (VU University Amsterdam, Pays-Bas)
Mario Pianta (University of Urbino, Italie)
Alfonso Palacio Vera (Computense University of Madrid, Espagne)
Anwar Shaikh (New School for Social Research, Etats-Unis)
Jacques Sapir (EHESS, France)
Robert Wade (LSE, Royaume-Uni)
- Sei Dee già Pulp
[inserire commenti su "pulpito", "bacio della morte", "e` colpa dei tromboni se in italia blabla", "w renzi". puoi chiudere qui il thread direi che e` tutto esaurito]
- d☭snake
[vediamo...]
- Sei Dee già Pulp
[scusa]
- d☭snake
[ sono un po' di up in home... ;) ]
- Sei Dee già Pulp
a dire la verità a me monti piaceva
- Elvis Presley
Comunque è un testo notevole, nella prospettiva del "non ci sono alternative".
- Sei Dee già Pulp
ma veramente la questione non è tecnica, è politica
- Elvis Presley
Appunto. E se uno vince le elezioni e politicamente si usano argomenti pseudo tecnici per bloccarne la libertà di manovra siamo di fronte a un bel problema di operatività concreta del regime democratico.
- Sei Dee già Pulp
mah, quegli argomenti pseudo tecnici sono stati sconfessati da mo'. la partita ora è tutta politica
- Elvis Presley
"ma veramente la questione non è tecnica, è politica - Elvis Presley" Cosa di cui l'appello sembra essere pienamente consapevole, ad esempio quando scrive: "Esortiamo i creditori della Grecia a cogliere questa opportunità ed esporre chiaramente e onestamente questi fatti alla gente.".
- GhostwritersOnDemand
appunto è ben ridicolo come appello, proprio per quell'esortazione. ma vabbè
- Elvis Presley
Ok, è ridicolo. Thread chiuso.
- GhostwritersOnDemand
Così, per la cronaca, qualche settimana fa ne ho discusso coi miei vecchi amici, in RL, nell'intervallo tra primo e secondo tempo di una partita di calcio. Tutti dicevano che "era impossibile" fare diversamente da quanto previsto dal memorandum. Sto parlando di gente qualificata (un medico, un commercialista, un bancario), ma che si informa quasi solo seguendo i TG (se leggono, leggono corriere e repubblica).
- Sei Dee già Pulp
impossibile politicamente o tecnicamente?
- Elvis Presley
Secondo loro, non è un problema politico, ma economico. Lo dicono tutti.
- Sei Dee già Pulp
vabbe', la gente sono scemi. ma tra noi illuminati vorrei far notare che dire "il problema è politico" non lo rende più semplice da risolvere. al netto dei trasferimenti di sovranità già effettuati, non basta dire "abbiamo votato, decidiamo". se hai una moneta sola e 20 economie interconnesse da quella moneta, nonché 20 opinioni pubbliche che votano, i problemi politici si rivelano sempre assai ardui.
- bgeorg
(ecco, mi pareva)
- Non sono Bob
Mai nella storia ci sono state monete senza sovranità sulle medesime da parte degli Stati: auguri
- obe
obe ci ricorda che ha letto il libro di bagnai. erano già sei ore che non lo faceva.
- bgeorg
Preparati al mestiere di mago
- obe
ti vedevo più adatto, mandare maledizioni a sconosciuti sul socialino è più la tua cifra.
- bgeorg
Invece vi servo ma non lo vedete. Mah, non ho mai avuto fretta. :) Un giorno raccolgo in un post tutte le offese ricevute dal tuo branco e le pesiamo e confrontiamo, per intensità ed eleganza, con quelle che sarebbero uscite dalla mia penna. Ho tutta ff a cui ho partecipato negli ultimi anni su disco :)
- obe
E una volta che l'hai fatto?
- bgeorg
un probabile Settembrini al contrario. Il partito dei Settembrini al contrario
- obe
Non so in che città vivi, ma secondo me uno bravo c'è anche lì da te.
- Braga
BRANCO BRANCO
- Ubikindred
(Comunque sì, il problema è squisitamente politico e sì, questo non lo rende più facilmente risolvibile. Ma che non vi siano impedimenti di natura tecnica si può facilmente esemplificare con l'esempio di unazienda sulla via della chiusurache ristruttura il debito e si accorda coi debitori. È prassi quotidiana. Con tutti gli accorgimenti che si devono avere ed i caveat, nel paragonare unostato ad un'azienda privata).
- Ubikindred