RT @pbersani: Prima di parlar di merito bisogna parlare di parità d'accesso. Non parlo di merito se si fanno parti uguali tra disuguali #WebTalk
[like] primo periodo, perfetto - Valentina*
non sono sicura che in discussione non sia fare parti uguali, sì, tra "uguali" - Valentina*
Mah, introdurre il merito, seppure con vizio di disparità d'accesso, come criterio sarebbe già un bel passo - sapu
non è che ci voglia la politica per chiarire che, dato un ristretto gruppo, comanderà il migliore - Valentina*
(comanderà, andrà avanti, sarà selezionato; dico "comanderà" in senso lato) - Valentina*
@Sapu, per diminuire la mobilità sociale e aumentare la disuguaglianza senza dubbio. In astratto è piuttosto noto che, più alta è la disparità d'accesso - che dipende da molte componenti come censo della famiglia d'origine, istruzione familiare, stabilità familiare e lavorativa ecc. - più i meritevoli tendono a trovarsi nelle fasce alte. Parlare di merito in questo modo, specie se si accompagna col classico "abolire le rendite di posizione", leggi i diritti sindacali, è solo un altro modo di dire "ridurre il welfare". La posizione di pg in questo caso mi pare più equilibrata e saggia. - bgeorg
Eh :( - Valentina*
Sì, ma non è che devi introdurre la disparità d'accesso ex novo, devi semplicemente tenertela allo stato attuale. Quindi, mantenendo l'attuale dda che -pare- non sei in grado di abbattere (e che, anzi, peggiorerà pure) riuscire a mettere gli eletti tra gli eletti in cima sarebbe auspicabile. Se poi qualcuno traduce questo in 'meritocrazia a partire dal basso per poi fermarsi in basso' per avere una leva da usare contro welfare e diritti, gli si fa garbatamente notare (magari percuotendolo colla stessa leva) che ha sbagliato campo. - sapu
fa il paio con l'altra di ieri, sempre pb: il merito è una valore di sinistra. ma lo è anche occuparsi di chi è ultimo. ecco, a proposito di renzi, pare sia forte sul merito ma dimentichi la solidarietà. - diegodatorino
l'assunzione secondo cui diminuzione della mobilità sociale e aumento delle disuguaglianze vanno di pari passo andrebbe argomentata. in realtà si direbbe il contrario per sistemi caratterizzati da una limitata redistribuzione e da una marcata rilevanza del merito (pensa agli usa) - mass
mass, ma anche negli USA vanno di pari passo. da dove ti risulta il contrario? - Luca Simonetti
marìka (se chiedevi a me), non l'ho vista, pb lo diceva ieri al webtalk. - diegodatorino
La mobilità sociale negli usa è di poco migliore che in Italia e piuttosto peggiore che in Germania, Francia e paesi scandinavi. Il problema in Italia non è troppo welfare, è pessimo welfare. - bgeorg
paro-paro. - diegodatorino
Serra però parlava, un po' affrettatamente, degli "ultimi", i poveri che sono poveri insomma nell'eccezione della sinistra lacrimevole. Il punto non sono le fasce marginali, per cui andrebbe bene un principio di welfare compassionevole e volontaristico come l'intendono i liberali, ma la classe media, cioè la maggioranza, cioè un welfare universalistico. Che poi sono i modelli scandinavi o danese, quelli in cui minore è la disuguaglianza e maggiore la mobilità. - bgeorg
ma serra ha cominciato ad apostrofare "un'altro"? - vic
per ora renzi non ha sposato il modello scandinavo ma il blogger cuneese - vic
Elvis, il modello scandinavo (nel senso di Svezia) non mi risulta abbia adepti da noi. Ichino è fan del modello danese, un po' diverso, e lo è molto a modo suo. Renzi non saprei, finora ha detto un po' un cazzo a parte slogan equivoci, marchionnate poi ritirate e molte scemenze furbesche e personalistiche su questioni anagrafiche. Non è chiaro se gli fa gioco stare vago o se non lo sa. - bgeorg
Io, quando muore vic, direi che chiudiamo frenfi e ci mettiam su il cartello 'museo' - sapu
capisco che a memphis le forme verbali sono più semplici, ma finché sei in gita da queste parti: o «non vorrei che tu ti facessi» o non «voglio che tu ti faccia» - Vergine Chiacchierata
interessante, ci guardo - mass
Elvis, c'è confusione: quello che ichino sostiene (e vedo di conseguenza anche renzi, grazie dell'info e mancanza mia) e invece fassina avversa è il modello danese di mercato del lavoro, la flexicurity, (il welfare in generale peraltro è una roba più vasta), non il modello "scandinavo", che nella sua accezione consueta è più a nord. quello scandinavo (sia di welfare che di mercato del lavoro), se intendiamo svezia norvegia, è piuttosto differente da quello danese per cui si può tranquillamente essere a favore di uno e contro l'altro (fassina avversa il danese, non lo svedese, di cui francamente non so proprio cosa pensi). poi certo, sono entrambi migliori del nostro, e preferibili a mio parere a un modello anglosassone di scarse tutele che a volte renzi (ma sarò evidentemente io prevenuto) pare ammirare. Poi tu mi scambi per un fan di fassina, cosa che non sono: durante la stesura della legge fornero il pd secondo me fece male a non provare una posizione d'attacco e a spendere ichino, sposando la posizione minimal di fassina. La linea di difesa non è servita né a difendere né a partorire una legge decente. - bgeorg
(Poi il fatto è che allora come oggi ahimé non ci sono i soldi per la flexicurity danese e puntarci, se è giusto in astratto, in concreto si tradurrebbe in aumento netto della flessibilità in uscita senza sufficienti ammortizzatori. Politicamente; in rottura sindacale e spaccatura a sinistra con grossi rischi elettorali. Il che spiega il cono d'ombra su ichino, giuslavorista numero uno del pd tenuto ai box per tutta la trattativa con fornero su una legge sul mercato del lavoro). - bgeorg
bizzarro che, quando Bersani dice una cosa liberale, tutti a pacche sulle spalle e "lui sì che è di sinistra". #soncose - DiegoGhi
Fassina mi pare sostenga che la flexsecurity danese ci costerebbe circa 4 punti di PIL, cosa che in nessun caso la renderebbe applicabile da noi. Mi piacerebbe però sapere quanto è fondata questa stima, visto che in principio a me il modello non dispiace. - alfo
Elvis, il punto è che ichino è un tecnico ragionevole, sa che ci vuol tempo sia per far funzionare un modello sia per farlo digerire alle parti sociali. Io quello che non capisco è che Renzi invece teorizza apertamente (sono di nuovo io disinformato? poesse) e veltronianamente la rottura politica a sinistra sui temi sindacali e del mercato del lavoro, cioè proprio quello che i bersaniani temono e anche renzi dovrebbe. Perché senza la sinistra, e anche senza il centro che renzi altrettanto apertamente schifa volendo immagino prenderne il posto, se già adesso è arduo vincere diventa proprio impossibile. Quanti voti pensa di prendere solo per la sua faccia? Mah. - bgeorg
alfo, i numeri non sono in grado di darli. so che all'inizio della trattativa, fornero si disse piuttosto favorevole al modello danese, pensando di farne la base su cui trattare con le parti sociali. poi dalla regia qualcuno le disse che non c'erano proprio i fondi, e lì cominciò una melina, con la complicità di confindustria che in realtà non intendeva cambiare una virgola e dei sindacati che si sono messi in trincea, che terminò con il mezzo nulla di fatto della legge fornero. - bgeorg
diego, se volevi provocare dovevi dire "una cosa blairiana", non liberale, che non c'azzecca molto. - bgeorg
bg, no, figurati, non che mi aspettassi un numero, ho solo il sospetto che quel 4 punti di PIL Fassina li abbia un po' tirati fuori dal cilindro semplicemente per stoppare il progetto nel timore che in una non improbabile prospettiva di tagli la prima cosa che salterebbe sarebbero proprio gli ammortizzatori in uscita (e magari ha pure ragione) - alfo