L' #intervista completa di Yanis #Varoufakis a #CharlieHebdo sulla #Grecia e sull'accordo raggiunto all'Eurogruppo - http://www.nextquotidiano.it/i-debit...
[titolo fuorviante. Meglio leggere tutto il ragionamento di ‪#Varoufakis‬, per comprendere bene perché non si tratta di salvare la ‪‎Grecia‬, ma di costruire un'‪‎Europa‬ realmente unita e solidale] - [D.] Il dibattito attuale si concentra sull’alleggerimento del debito. Ma i greci non dovrebbero rimborsare quello che hanno ricevuto in prestito? [R.] Questo modo di presentare le cose si fonda su due nozioni problematiche: quella di responsabilità collettiva e quella di punizione collettiva. Entrambe sono bandite -mi permetto di ricordarlo- dalla convenzione di Ginevra. Prima della crisi, solo una minoranza dei greci ha approfittato della fase di crescita, artificialmente sostenuta dal debito, mentre la maggior parte della popolazione non ce la faceva ad arrivare a fine mese; dopo la crisi, chi ha dovuto pagare? Ancora una volta, non chi aveva guadagnato con la fase di crescita precedente (e le cui ricchezze sono finite a Ginevra, a Londra o a Francoforte) ma quelli che non ci avevano ricavato niente. Dire oggi : «i greci devono pagare» -una richiesta che sembrerebbe ragionevole- significa esigere nuove sofferenze alle vittime di sempre. È un atteggiamento del tipo “occhio per occhio, dente per dente”, una specie di economia biblica che mette in ginocchio tutta l’Europa. [D.] È possibile superare il conflitto fra debitori e creditori in Europa? [R.] Assolutamente sì. Per riuscirci bisognerà, però, cominciare a considerarci cittadini di un’Europa unita, con ambizioni condivise ed eguali diritti politici. Del resto, è proprio così che le democrazie borghesi sono nate: liberandosi del pregiudizio assurdo che solo i proprietari potessero votare, e superando l’idea ancor più retriva che si potesse imprigionare un debitore insolvente – e revocargli i diritti politici. [D.] Come si rivolgerebbe ai contribuenti tedeschi o francesi? [R.] Comincerei spiegando loro che dietro un debitore irresponsabile c’è un creditore irresponsabile. Prima del 2010, un’abbondante disponibilità di capitali ha generato in Grecia uno tsunami di prestiti predatori. Nel 2010, le cose sono cominciate ad andare male e l’Europa ha deciso di far pagare a noi e a voi, ai contribuenti, le perdite del settore finanziario. Il peso che grava oggi sulle spalle dei contribuenti greci è semplicemente insostenibile. Perché la Grecia possa rimborsare quello che avuto in prestito, l’Europa deve creare le condizioni di una nuova fase espansiva, che generi prosperità. Questo vuol dire mettere fine all’austerità punitiva ed assurda che è imposta oggi. Nel medioevo, i “medici” prescrivevano dei salassi, che erano spesso la causa di peggioramenti ulteriori dello stato di salute del paziente; a questi il medico reagiva con nuovi salassi. Ecco il tipo di “razionalità” che illustra perfettamente il metodo attuale dell’Europa: più l’austerità fallisce, più la si prescrive. - Sei Dee già Pulp
- (...) Siamo arrivati al governo perché il centrosinistra e il centrodestra sono stati incapaci di creare un’architettura economica e monetaria sostenibile, ma soprattutto perché non hanno saputo reagire adeguatamente al tracollo di quel sistema. Per un sussulto della storia, a Syriza è toccato il triste onore di riparare i danni fatti dai partiti e dalle istituzioni dell’establishment. Ma se i governi democratici e europeisti -come quello a cui appartengo- saranno soffocati, e i loro elettori lasciati alla disperazione, i soli a guadagnarci saranno i fanatici, i razzisti, i nazionalisti, chi capitalizza sulla paura e sull’odio. Ai miei omologhi dico: se pensate che vi convenga abbattere un governo progressista come il nostro, subito dopo la sua elezione, allora aspettatevi il peggio. - Sei Dee già Pulp