Nel giorno del #TTIPtuesday oltre 300 organizzazioni UE chiedono #StopTTIP | Stop TTIP Italia - http://stop-ttip-italia.net/2015...
Mar 3, 2015
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- Con una lettera ai Parlamentari europei, più di 300 organizzazioni della società civile europea chiedono lo stop ai negoziati TTIP e TiSA e la non ratifica dell’accordo di libero scambio con il Canada, il CETA.
L’iniziativa avviene durante il #TTIPtuesday day, la giornata di pressione via twitter che chiede al Parlamento europeo di tenere in seria considerazione le questioni sociali, ambientali ed economiche del TTIP nella risoluzione in via di redazione nelle stanze di Bruxelles. Tutto in vista della grande mobilitazione europea del 18 aprile, quando da entrambe le sponde dell’Atlantico i movimenti sociali chiederanno a gran voce di bloccare i negoziati TTIP e TiSA.
- Sei Dee già Pulp
- (...) vorremmo condividere con voi le nostre richieste chiave sui negoziati sul TTIP, che abbiamo sviluppato assieme ai nostri alleati negli Stati Uniti e che abbiamo comunicato inizialmente nel maggio 2014 in un documento congiunto della società civile:
1.
Trasparenza subito: tutti i documenti relativi ai negoziati TTIP, incluse le bozze dei testi consolidati, devono essere resi pubblici per permettere un dibattito pubblico aperto e un esame critico sul TTIP.
2.
Un processo democratico che permetta un'analisi puntuale ed una valutazione dei testi negoziali e che assicuri che le politiche adottate siano nel pubblico interesse; che coinvolga il Parlamento Europeo e venga dibattuto nei parlamenti nazionali; e che includa le organizzazioni della società civile, i sindacati e i gruppi portatori dei diversi interessi (stakeholders).
3.
No all'ISDS: qualunque disposizione che includa meccanismi di risoluzione di controversie investitore-stato (Investor State Dispute Settlement - ISDS) deve essere tenuta fuori per sempre dai negoziati né possono essere inclusi altri meccanismi (introdotti indirettamente attraverso accordi commerciali preesistenti o successivi) che garantiscano privilegi agli investitori esteri.
4.
No ad un consiglio di cooperazione normativa (regulatory cooperation council): tutti i meccanismi di regolamentazione devono essere interamente nelle mani di organismi e processi controllati democraticamente.
5.
No alla deregolamentazione di standard di salvaguardia e al servizio del pubblico interesse: gli standard UE devono essere rispettati non "armonizzati" al ribasso al livello del minimo comun denominatore. Essi comprendono gli standard sociali e lavorativi, la tutela dei consumatori e della salute, la cura dell'ambiente inclusa la rigenerazione delle nostre risorse naturali, il benessere animale, gli standard di sicurezza alimentare e le pratiche agricole ambientalmente sostenibili, accesso all'informazione ed etichettatura, cultura e medicina, regolamentazione del mercato finanziario così come la protezione dei dati, la neutralità della rete e altri diritti digitali. Il mutuo riconoscimento non è accettabile quando compromette standard concordati democraticamente o forti salvaguardie. Il principio di precauzione va applicato estesamente.
6.
No a un’ulteriore deregolamentazione e privatizzazione dei servizi pubblici. Chiediamo un accesso garantito ad un'istruzione di qualità, assistenza sanitaria e altri servizi pubblici e il diritto a scegliere di promuovere appalti pubblici governativi per beni e servizi che sostengano il lavoro e l'economia locali, le risorse locali, l'imprenditorialità sociale, economie sostenibili, la considerazione per gli aspetti sociali e al servizio del pubblico interesse.
7.
La promozione di pratiche agricole ambientalmente sostenibili e tutela dell'agricoltura locale a conduzione familiare.
8.
Le autorità pubbliche devono mantenere il potere politico e le strutture necessarie per proteggere certi settori sensibili e salvaguardare standard importanti per la qualità della vita. Standard lavorativi ed ambientali concordati a livello internazionale devono essere rispettati e fatti applicare. Le continue violazioni degli standard del lavoro dovrebbero essere fronteggiati con l'imposizione di sanzioni pecuniarie.
9.
No a restrizioni sugli standard internazionali ed Europei sui diritti umani. --> https://stopttipitalia.files.w...
- Sei Dee già Pulp
Sono contento se se ne parla. Io non capisco la vera portata e quindi mi farebbe piacere un dibattito serio (finora per colpa mia ho trovato veramente poco). Ho postato qualcosa anche io tempo fa.
- elrocco
C'è proprio poca informazione per il carattere delle trattative.
- Sei Dee già Pulp
[sempre dalla lettera aperta citata] - Le poche informazioni comunicate - o fatte trapelare - sui negoziati TTIP fanno fortemente temere che le nostre richieste non si riflettano nell'approccio tenuto dall'UE. Ad esempio:
•
I negoziati si svolgono a porte chiuse, senza una completa ed effettiva consultazione pubblica. La mancanza di trasparenza e di procedure democratiche rende impossibile per i cittadini e la società civile monitorare i negoziati al fine di assicurarsi che i pubblici interessi vengano tutelati. Ai gruppi lobbistici del modo degli affari è concesso un accesso privilegiato alle informazioni e l'opportunità di influenzare i negoziati.
•
Il proposto capitolo sulla protezione degli investimenti, in particolare l'inclusione di una
disposizione di risoluzione delle controversie investitore-stato (ISDS), concederebbe agli investitori il diritto esclusivo di citare in giudizio gli stati quando decisioni democratiche, prese dalle istituzioni pubbliche nell'interesse pubblico, venissero ritenute di impatto negativo sui profitti attesi. Questi meccanismi fanno affidamento su sentenze di tribunali che operano al di fuori dei sistemi giudiziari nazionali e minano così i nostri sistemi legali nazionali ed Europei e le nostre strutture democratiche nel formulare leggi e politiche nel pubblico interesse.
•
La creazione di nuove strutture e procedure anti-democratiche di governance, quali il proposto regulatory cooperation council, aventi per scopo di "armonizzare le normative", renderebbero il TTIP e altri accordi un obiettivo in movimento, "accordi viventi", costantemente sviluppati in segreto da burocrati non eletti e grossi affaristi. Queste strutture non-democratiche minacciano di abbassare importanti standard e norme concepiti per la tutela del pubblico interesse, o di proibire futuri miglioramenti, senza alcun riguardo per la loro necessità e il loro mandato pubblico.
•
L'evidenza di documenti di pressione lobbistica da parte dell'industria e del mondo degli affari rivela che la focalizzazione sulle barriere non-tariffarie e sulla convergenza normativa è usata per spingere verso la deregolamentazione, accresciute garanzie sugli investimenti, rafforzato monopolio sui diritti di proprietà intellettuale e, in definitiva una corsa verso il fondo.
Ci appelliamo a voi perché mandiate ai negoziatori un chiaro e forte segnale che il Parlamento Europeo respingerà il TTIP e qualunque altro accordo commerciale o sugli investimenti che vada in questa direzione, in quanto non sono al servizio del pubblico interesse e in quanto minacciano i diritti e le libertà fondamentali conquistati in lungo processo di lotte democratiche.
- Sei Dee già Pulp
Sul 3 e 5 ho letto un trafiletto di un avv. che diceva che era allarmistico. Poi uno zucconi favorevole vs petrin contro (ovvio). Un dibattito così é praticamente inutile
- elrocco
Ma infatti la richiesta delle associazioni è appunto questa: fate uscire il contenuto dei documenti e date la possibilità ai cittadini europei di "conoscere per deliberare". ;)
- Sei Dee già Pulp
T ho uppato il "vecchio" thread
- elrocco
(ero tra i commentatori...)
- Sei Dee già Pulp