gentilmente richiedo aiuto: le foto che vedete sono prese da alcuni video su youtube, come accompagnamento alle canzoni (che nulla centrano con il film)
qualcuno mi sa aiutare dando il nome di qualche attore o il nome dal film dal quale sono prese? Sono anni che le vedo, ho anche scritto all'autore del video senza mai ricevere risposta - fewdayslate
l'attore nelle ultime due, biondo, in particolare, me lo sogno di notte - fewdayslate
lo so che lo sapete - fewdayslate
www.google.it. AHR AHR AHR - Angelo
Hai provato a caricarle su google immagini? - elrocco
pfui, hai voglia, niente, zero - fewdayslate
ipotizzo sia in film tedesco, magari primi anni ottanta, ma non riconosco nessuno - fewdayslate
Prima Nastassja Kinski, Terza Nastassja Kinski e in lontananza Hanna Schygulla. Quarta da sinistra a destra Hans Christian Blech, N. Kinski, Rudiger Vogler, H. Schygulla, sesta R. Vogler e H. Schygulla, settima R. Vogler. "Falso movimento", Wim Wenders 1975 (temo oggi inguardabile). - GhostwritersOnDemand
wow ghost, grazie. adesso cerco (in che senso inguardabile?) - fewdayslate
sono arrivato allo stesso risultato di GOD - zuck - zuck suca
mi sto anche sentendo stronzo due volte, considerando che alcune still sono prese proprio dalla canzone "falso movimento" - fewdayslate
Basta levo il like di condivisione - elrocco
Nel senso che tutto quel che ha fatto Wenders prima di "Alice nelle città" e dopo "L'amico americano" è probabilmente inguardabile. Solo che prima, oltre a essere noiosissimo, serve solo se fai il filologo di film minori un tempo considerati imprescindibili. - GhostwritersOnDemand
(Cronologicamente ho sbagliato, ricordavo "Falso movimento" come film immediatamente precedente "Alice nelle città", invece ho verificato e uscì l'anno dopo.) - GhostwritersOnDemand
ahahah elrocco, ORMAI È SERVITO ;) @ghost: beh, capirai, sono veramente anni che lo cerco ed era così semplice. Magari mi farà schifo, ma lo voglio vedere per forza. Poi magari mi guardo fast and furious 26 e ristabilisco il karma - fewdayslate
Non esageriamo, è comunque mille volte meglio di fast and furious. - GhostwritersOnDemand
Rudiger Vogler <3 (utilissimo commento) - laragazzablu reloaded
Sì, nei Settanta e primissimi anni Ottanta era una star del cinema tedesco e un volto assai noto del cinema europeo. Poi scomparve nel nulla. Forse non è riuscito ad affermarsi sufficientemente all'estero (come un Bruno Ganz) prima che con la morte di Fassbinder e le scelte politiche crollasse tutto in patria. - GhostwritersOnDemand
(non avevo dubbi, ma insomma, di parla di lunghi piani sequenza, a me piacerà per forza) - fewdayslate
Comunque anche lì verificato, immagino campi discretamente recitando in orrenda tv crucca. - GhostwritersOnDemand
la cosa pazzesca (nel senso di wtf) di falsche bewegung è che è la trasposizione del wilhelm meister di goethe. - elisabetta
Anche quello lo avevo fortunatamente dimenticato e mi è tornato in mente poco fa. Sì, quel tipico wtf da vecchie stanze lasciate chiuse per troppo tempo, polvere illuminata dal sole pallido che filtra attraverso l'asticella penzolante della persiana. - GhostwritersOnDemand
oh c'ho la fotta, devo vederlo al più presto ;) - fewdayslate
Ma se davvero non hai visto nulla di Wenders, credo che Elisabetta confermerà che tolto quel film il periodo interessante è quello che dicevo prima. (Elisabetta, sei attenzionata, NON venirmi a rompere con il documentario in 4D su Carla Fracci.) - GhostwritersOnDemand
no ma di wenders ho visto altra roba, questo ormai è una storia a se ;) - fewdayslate
ahah, god (hai scritto un commento gozzaniano, ti ho visto!) - elisabetta
(quello poetico-decadente sulle vecchie stanze) - elisabetta
(Sì, capito dopo. Però l'immagine è azzeccata, non trovi? C'è qualcosa di sinistro nell'immaginarci, oggi, davanti a un film tedesco minore di quegli anni che si voleva la rilettura del Meister. I codici per leggerlo li abbiamo tutti, ma dobbiamo tirarli fuori da vecchi cassetti, dire che non li condividiamo più è un eufemismo. È una sensazione difficilmente riducibile a una sola parola, "imbarazzo" è troppo poco, "paura" o "angoscia" decisamente eccessivi. A me successe la prima volta un quindici anni fa, davanti a una delle tante sequenze musicali del "Great Ziegfeld", ricordo benissimo l'intenso scollamento, per usare quasi un ossimoro, davanti a quelle decine di cantanti, ballerini e soubrettes che sfilavano davanti ai miei occhi man mano che una specie di Torre di Babele o una gigantesca torta di matrimonio girava su se stessa, e da sfondo musicale un mix tratto dal repertorio più noto di Gershwin, Porter, ecc., il tutto ovviamente "delirante". Diciamo quel momento in cui ti accorgi che quanto scriveva Francesco Savio, guarda caso a proposito di "That's Entertainment": "Il cinema, tutto il cinema, è nostro contemporaneo. Hollywood, come insediamento e come ideologia, appartiene a un passato concluso, ma i suoi film, dai migliori ai peggiori, continuano a vivere, integri, nel segreto della loro essenza onirica. Adesso si è scoperto che anche i loro valori spettacolari non sono, in molti casi, soggetti a deperimento. Tanto meglio, io l'ho sempre pensato" semplicemente non è vero.) - GhostwritersOnDemand
a me quello che stupisce è che ci siano delle cose che non (de)periscono. per esempio, com'è possibile che la prima variazione goldberg di bach si senta in ogni cazzo di pubblicità o filmetto da niente e piaccia ancora tanto oggi pressappoco a chiunque, quando bach, variazione, clavicembalo, sono quanto di più estraneo all'"oggi" si possa immaginare. le cose rinascono secondo un percorso assurdo. altro esempio, perché piace tanto (i.e. fa tanto figo citare) oggi il madison di bande à part? (ma qui la risposta è facile). - elisabetta
Ma non sarà per lo stesso motivo di Bach, pop, vintage e company? Non so, non ci ho mai veramente pensato, a dire il vero. Infatti facevo un altro discorso, per me "Bande à part" è veramente un film girato oggi e girato per me, mentre non lo sono più "Falsche Bewegung" o "The Great Ziegfeld" e quello che volevo dire è che c'è stato un tempo in cui le cose stavano come le metteva Savio, un tempo in cui tutti questi film ti arrivavano addosso, indistintamente ma arrivavano addosso proprio a te (ed è del tutto indipendente dal fatto che questo film ti piacesse e quell'altro no). Poi quel tempo è finito, e allora uno potrebbe concludere facilmente ma forse giustamente che sei tu a essere invecchiato, nel bene e nel male. Solo che la spiegazione non mi soddisfa senza poterne fornire un'altra migliore, però non posso fare a meno di notare stranezze, per esempio il fatto che dalla fine del secolo scorso il 99% dei film e delle serie tv si svolgono nel passato, come se fossero condannati a raccontare/rivisitare il Novecento che li ha fatti nascere e prosperare e oltre non potessero sporgersi (se non correndo il rischio di presentarsi in società come i cadaveri imbellettati di "Per favore non mordermi sul collo"). Persino "The Social Network" è un film in costume. - GhostwritersOnDemand
è il po-mo, honey, da cui non è vero che siamo usciti, altroché. v. pawlikowski, il film della sua vita è "vivre sa vie", e all'inizio di ida c'è una chiara citazione degli anges du péché (com'è abbastanza naturale, dal momento che aveva scelto il bianco e nero). il suo film si svolge nel 1962, ecc. ecc. - elisabetta
Sì, esatto, pensavo proprio al po-mo, ma appunto è un discorso diverso o lo stesso? - GhostwritersOnDemand
ma mò non ci dici la canzone? - Viditù
è scritta su viditù, ma è una serie di video dello stesso autore presi dai concerti di parente co bollani al pianoforte, tra le quali anche appunto "falso movimento" - fewdayslate
(Ah no, capito in che senso "po-mo", per la storia dei "film in costume". Però a me sembra un fatto più recente, appunto di una quindicina di anni. Anche per evitare marpionate tipo negli horror il cellulare che non prende/si rompe/è scarico e per l'oggettiva difficoltà di girare il vero presente, con tutti davanti a uno schermo in due-tre film lo hai allineato e coperto.) - GhostwritersOnDemand
ma no, il po-mo è quando non si può più rappresentare la realtà "ingenuamente", e si riesce a parlare solo attraverso altri film, libri, citazioni. in sils-maria di assayas, per esempio, c'è un uso del telefonino particolarmente esperto (ad opera dell'attrice nota per aver fatto una serie di teen fantasy globalmente adorata), ma il film parla di un altro film, un'attrice rifà una sua parte vent'anni dopo, ecc., non se ne esce. ma quel che dici della diffusione del film in costume, fosse solo il costume di trent'anni fa, è vero. film in costume (l'ultimo che ho visto è inherent vice) o sequel di sequel, è vero. - elisabetta
Sì, esatto, mentre il "po-mo" è roba nella quale viviamo da molto più di quel che si crede, un secolo fa avevo pensato di scrivere un libro sulle citazioni cinematografiche, pensavo di far partire il tutto dalla Nouvelle vague, poi mi son ricordato di Glenn Ford che entra nel bar del "Grande caldo" con la radio che diffonde la musica di "Gilda" e via a ritroso, si trovano miriadi di esempi già nel muto, il cinema non è una roba che nasce da un cavolfiore, nasce assieme a e con tutte le avanguardie possibili immaginabili. Quindi ho lasciato perdere l'idea del libro, anni dopo mi è venuto in mente il titolo "Questa poi la conosco pur troppo", persino nel 1787 si facevano le citazioni del blockbuster della stagione precedente e quindi bene così. - GhostwritersOnDemand