Correre col cuore 2. Col CUORE, perchè dalle reazioni che ho visto, il mio thread è stato letto, sbagliando, come: "correre col cardio". "Non c'è bisogno del cardio, le sensazioni bastano e avanzano per dirti quando stai schiattando", è stato detto. Il punto penso sia sfuggito; vorrei fare un esempio del significato reale di correre col cuore.
Premesso che correre col cuore è sicuramente d'aiuto anche a quelli che vogliono migliorare i propri tempi, come la maggioranza, qui, a quanto leggo, correre col cuore secondo me è indispensabile per raggiungere un traguardo che molti qui sottovalutano, ma che la minoranza silenziosa, alla quale sicuramente appartengo anch'io - o forse dovrei dire appartenevo, relativamente al "silenziosa" :) - valuta molto: CONTINUARE A CORRERE.
- palmasco
Anche a me piace vedere che un mese dopo l'altro corro un po' più veloce. Ma a questo piacere non ho alcuna intenzione di sacrificare lo scopo principale: continuare a correre. So bene, per esperienze passate, che se lo SFORZO che faccio mi porta alla FATICA, prima o poi, per un motivo o per l'altro, smetterò di andare a correre. E invece non voglio smettere. Perché correre comunque mi serve, anche se non posso dire che proprio mi piaccia (anche se ora che ho trovato un equilibrio che funziona, mi dispiace di meno, ho notato).
- palmasco
Lo sforzo è accettabile da tutti quelli che cominciano, la fatica invece seleziona, ed elimina tutti quelli che nella corsa non vedono un traguardo particolare, o un piacere specifico. Quelli che corrono solo per stare bene, per fare un po' meglio poco per volta, per curiosità, ma senza reale dedizione, per quelli la fatica è un ostacolo, la fine dell'esperienza - prima o poi, per il freddo di una mattina o per il dolorino di qui e di lì.
- palmasco
Il cuore meglio di tutti, può dire e dice qual è, PER CIASCUNO DI NOI, il limite tra sforzo e fatica. Ma può dire anche, a chi vuole correre meglio, o di più, o più veloce, quando e come è il momento di farlo.
- palmasco
Il cuore NON è una nevrosi, e il cardio NON è un incubo o un'ossessione: è solo lo strumento per leggere che cosa stai facendo realmente, QUALSIASI SIANO LE TUE SENSAZIONI. E non occorre guardarlo compulsivamente ogni pochi secondi. Si può usare in modo rilassato, se si capisce a cosa serve veramente, ovvero a comprendere come funziona il cuore.
- palmasco
Le sensazioni, certo, ti dicono bene quando stai schiattando, senza bisogno del cardio. Ma: è la sola informazione utile? Siamo davvero soltanto dentro un sistema binario? O stai schiattando, o va tutto bene? Non credo proprio.
- palmasco
Come faccio a distinguere, allora, tra uno sforzo ALLENANTE e uno sforzo affaticante? Perché se non sono un atleta, o un appassionato della corsa, lo sforzo affaticante NON è allenante, è solo l'inizio della fine.
- palmasco
Prendiamo l'esempio qui sopra nella foto. Sono io che corro. Oggi faccio 6km di scarico, leggeri leggeri per recuperare lo sforzo di martedì sera, che ho giocato a basket come fanno i ragazzini, correndo su ogni palla per due ore, per vincere. E poi andare a bere una birra con gli amici, che ogni volta facciamo squadre diverse, a seconda di chi c'è. Ma naturalmente non ho un solo muscolo o articolazione che non mi faccia sentire quanto li ho usati.
- palmasco
6 km di scarico vuol dire, fra l'altro, che l'ultimo lo devi fare nettamente più lento degli altri, perché già da lì DEVI iniziare il recupero. E infatti così ho fatto, come si vede dalla tabella dei tempi, sulla destra: l'ultimo km è nettamente più lento degli altri. 6,59 km contro i 6,20 circa della media degli altri. Dunque ho rispettato il mio piano, ho rallentato, ho fatto recupero. Si direbbe che ho fatto bene.
- palmasco
Ci sono anche le mie sensazioni: man mano che rallentavo, che mi avvicinavo a casa, mi sentivo meglio. Sto finendo, pensavo, e ho rallentato parecchio, guarda come vado senza fatica, a questo ritmo. Le sensazioni. Già.
- palmasco
Poi invece vai a guardare il cardio, come si vede nella parte sx della foto, e ti rendi conto che ho corso l'ultimo km a 159 battiti minuto. Dunque per niente una frequenza di recupero, di riposo. Una frequenza, invece, pari a quella di quando, durante l'uscita, ho cominciato a fare un po' di sforzo, come vedi dal diagramma (diciamo dal 12 minuto in poi). Hah!
- palmasco
Riassumendo: le mie sensazioni mi dicono che nell'ultimo km stavo recuperando, supportate dalla circostanza evidente che avevo rallentato un bel po', MA il cardio conferma che PER IL CUORE, quell'ultimo km NON è stato affatto di recupero. PER IL CUORE è stato un km ulteriore di sforzo.
- palmasco
Certo, non un grande sforzo, come del resto tutta l'uscita non è stata un grande sforzo, praticamente sempre ben sotto la soglia, che la mia è a 166, visto che l'obiettivo era appunto il recupero, MA, tuttavia, all'interno di quel parametro, l'ultimo km NON è stato di recupero nonostante le sensazioni e le consegne che io stesso mi ero dato, e che io stesso credevo di avere seguito alla lettera.
- palmasco
Ora: una differenza così minima a quei livelli cardiaci, senza il cardio NON la becchi, per quanto esperto tu sia. Sensazioni e volontà, e piano di uscita ed esecuzione dell'uscita, NON ti permettono di cogliere la differenza tra un medio e un sotto la soglia. Ovvero, nel mio caso, tra il 144 che avresti dovuto vedere e il 159 che invece è risultato. È una differenza importante? Credo di sì, come si vede analizzando il tracciato. È la differenza tra quando corro bene e quando inizio a far fatica. Credo che il punto adesso si colga meglio.
- palmasco
Ma a basket quanto giochi? Che se hai quelle pulsazioni li correndo a quella velocità, in un gioco dove c'è si muove a scatti e non si smette mai di farsi le vasche in campo..
- Davide in the TARDIS
(cmq secondo me la più grande differenza tra il tuo modo di correre e quello di altri qui dentro è che tu corri per fare altro -il basket- e correre pare non ti piaccia nemmeno cosi tanto, ad altri -e mi ci metto dentro- piace proprio correre, la corsa fine a se stessa, per questo io più che con il cuore tendo a correre coi piedi e con la testa, e forse un po' con il culo, pure)
- Davide in the TARDIS
Lol Davide
- PICCHU
@Davide a 56 anni gioco con gli over40, ovviamente, e credo che se messi in relazione con la mia età, i miei battiti non siano poi così alti per la velocità che faccio. Per quanto riguarda correre col cuore, non voglio certo farne una questione ideologica, ognuno corre come gli pare. Certo però che tutti quelli che corrono con la testa passano da lì. Il motivo penso di averlo spiegato.
- palmasco
@davide a me sembra che mitizziate un po' troppo la corsa come viene viene. A me piace correre, sono un data geek, sono piemontese e mi piace fare le cose per bene e non a meta', e quando mi alleno faccio attenzione anche alle zone cardiache. Poi ognuno fa come vuole, puo' anche correre all'indietro se vuole, pero' si puo' anche essere curiosi se qualcuno ti dice che correre in avanti e' meglio, invece delle buffe cose che si leggono qui. Ma anche per quello serve un po' di testa.
- Hiraedd
@tutti Fermo restando che se @palmasco ne trae giovamento trovo positivo condivida la sua esperienza rimangono alcuni inesattezze che vale la pena di analizzare. La prima e più importante è che il posizionamento della soglia anaerobica non è x% sotto la frequenza massima. Esistono altri modi per misurarla e basta fare una ricerca su internet. La seconda è che diversi parametri intervengono sia sulla frequenza massima che sulla soglia. Differenze del 5% da giorno a giorno sono comuni specie in soggetti non allenati. il 5% sono 9 bpm su fmax di 180. Ma nessuno obbietta che si possa usare il cardio come fosse un contagiri di un auto. Si obbietta che sia IL METODO e basta. Io uso il cardio dal millennio scorso. Ma lo uso solo per misurare la velocità di recupero nei lavori standard
- Stefano Parmeggiani
@stefano che opinione hai (se ce l'hai) del metodo Maffetone?
- Hiraedd
È un metodo caduto ormai completamente in disuso. Mi è sempre sembrato troppo rigido. Troppi km troppo lentamente.
- Stefano Parmeggiani
hiraedd, non mitizzo la corsa come viene, sarà almeno un anno e mezzo che non esco più senza sapere quello che sto andando a fare. quando dico correre con il culo è che non avendo un allenatore o qualcuno che mi spieghi per bene tento di far da me mettendo insieme informazioni che trovo qui, sulle riviste, qualche libro ed altri siti internet. Dico corro con il culo perché metto insieme, probabilmente, troppe fonti. Il cardio ce l'ho pure io e all'inizio avevo solo quello, ero convinto anche io che fosse ben piu mportante seguire la fascia di battiti che il passo, ma poi ho cambiato idea, il cuore (forse perché ero agli inizi) era poco regolare, aveva picchi e riscendeva, oggi gli do sempre un occhio e vedo se segue l'andamento della corsa. E mi pare lo faccia.
- Davide in the TARDIS
@Palmasco fammi una cortesia. Volevo esprimere un parere sul tuo grafico che hai pubblicato ma così è poco leggibile. Non hai la possibilità di mostrare gli split direttamente sul grafico e le pulsazioni medie per split?
- Stefano Parmeggiani
@Stefano il grafico in realtà è molto semplice da leggere, e fornisce tutte le informazioni che servono, direi. Nella parte cardiaca a sx, sulla linea di fondo ci sono i minuti trascorsi, a intervalli di 4' e 10", e la linea continua rossa, che delimita il tracciato, è il battito. Guardando la tabella dei km a dx, che calcola i minuti trascorsi, è possibile ritrovare sul tracciato cardiaco i battiti per ciascun km, tirando delle linee immaginarie tra i minuti segnati - perché a ogni km mio qui corrispondono circa 6 minuti. Ciò detto, purtroppo non credo che la grafica Garmin, qui usata, si possa modificare o implementare ulteriormente, quindi ci dobbiamo accontentare :)
- palmasco
Guarda ti dico quello che vedo io in quel grafico. La prima cosa è che ci metti tantissimo ad andare a regime come battiti: oltre 12 minuti almeno e nello stesso tempo le pulsazioni rispondono molto lentamente ai cambi di ritmo. Guardo in particolare al terzo km in cui hai decisamente accelerato ma i picchi sono poco marcati. Non si vede un grafico a scalini come dovrebbe essere per cambi così consistenti di andatura. Le ragioni possibili per questa mancanza di velocità di adeguamento delle pulsazioni possono essere molteplici ma le più comuni sono: eri terribilmente affaticato ( magari dalla partita di basket ) , sei fuori allenamento, sei in overtraining
- Stefano Parmeggiani
La seconda è che dai dati che tu dai questo non è assolutamente un lavoro di scarico ma siamo più dalle parti di un fondo medio. Viaggi a 10/15 bpm dalla soglia e lì siamo inequivocabilmente nel fondo medio se non di più.
- Stefano Parmeggiani
se non capisci quello che fai, anche gli strumenti più precisi non servono a nulla (cit.)
- missy
(beve silenziosamente le osservazioni del Parme)
- LauraD in Something MM
@Stefano grazie per la lettura. Sono d'accordo con te, questo non è venuto fuori come uno scarico, ma è dalle parti di un fondo medio. L'errore è dovuto al primo km, secondo me.
- palmasco
Di solito parto sempre molto lento (oltre i 7,30km), in omaggio alle teorie sul riscaldamento muscolare (produzione di lattato e ioni H nel cambio di metabolismo), per non intossicare inutilmente il corpo. Il battito che sale lentamente, riflette quest'abitudine. Anche stavolta sono partito lento, come al solito. Stavolta, però, al suono del primo km, leggo 6,20. La spiegazione, per me, è molto semplice, mi dico mentre corro: 2 ore di basket sono come un allenamento tosto, di ripetute costanti con recuperi variabili. I miei muscoli sono quindi tiratissimi, e anche se io credo di andare piano, a causa della reattività muscolare, ho corso a un tempo per me piuttosto sostenuto.
- palmasco
Infatti, come vedi, nel km successivo sto bene attento a rallentare. Questo consente al battito di tornare a salire regolarmente e lentamente. Ma devo ammettere che andare così è uno spettacolo, e ricomincio ad accellerare, o meglio: a smettere di contenermi. I tempi si abbassano, il battito resta ben sotto la soglia, tutto bene.
- palmasco
I due picchi che vedi, sono due salitine sul percorso, al seconda, quella che porta oltre i 170 battiti minuto, l'ho fatta a tutta perché porta a un semaforo che attraversa la circonvalla, uno stradone a 6 corsie dove il semaforo dura una vita e non vuoi prendere il rosso. Ma, come vedi, recupero presto. Dunque fisicamente sto bene.
- palmasco
La conclusione per me è che m'ha fregato l'euforia muscolare. Fare queste andature ben sotto la soglia, per me è talmente nuovo, ed eccitante, inutile nasconderlo, che proprio non ce l'ho fatta a fare il bravo ragazzo e corricchiare sui 7km intorno ai 144 di battito, come avrei dovuto e come avevo pianificato.
- palmasco
La lentezza della salita del battito si spiega, secondo me, col fatto che non stavo facendo fatica, e la velocità con cui recupero i due fuori soglia conferma sicuramente la freschezza dell'organismo. Tuttavia, e sono d'accordo con te, non è stato un recupero, ma quasi un fondo medio. A causa dell'euforia, come abbiamo visto. L'euforia, un'altra delle ragioni che sono in grado di confondere le nostre sensazioni... Senza il cardio non ne avrei saputo niente :)
- palmasco
@Palmasco se intervengo è solo perché altre persone magari sono interessate all'utilizzo del cardio e quindi possono trarne informazioni. A parte il fatto che sembri essertene accorto ora che te l'ho fatto notare ma io non direi che "senza il cardio non avrei saputo niente", direi ( ed è senza offesa mi è successo mille volte pure a me ): "nonostante il cardio ho completamente sbagliato allenamento". Poi la freschezza dell'organismo da quella curva non si vede. Altra cosa è se come ti senti. La pendenza della curva dopo il picco del semaforo per intenderci non sono ripide come dovrebbero essere per un organismo allenato.
- Stefano Parmeggiani
Non c'è peggior sordo di chi non vuol capire (cit.)
- missy
(era "sentire", secondo me)
- Davide in the TARDIS
(Parmeggiani, smettila che mi viene voglia di mandarti i miei grafici e farmeli analizzare!)
- effemmeffe