Nella speranza di non essere assolutista, nessuno dovrebbe perdersi "Il sale della terra", il documentario di Wim Wenders sull'opera di Sebastiao Salgado. Capolavoro il film, capolavoro le foto di questo grandissimo artista. È un documentario che fa piangere, ma che poi riapre il cuore. Girato con maestria, poggiato sulle foto di un maestro.
Salgado non è soltanto la raffinatissima tecnica compositiva, dietro la quale si vede il talento e il lungo studio, non è soltanto il gioco di luci e ombre e le stampe magnifiche: Salgado è anche l'impegno civile, l'ampiezza del progetto, la compassione per la condizione umana. - palmasco
Wenders, dal canto suo, è tra i pochi interpreti del bianco e nero che può stare alla pari con Salgado, e qui lo dimostra in pieno, per la goduria dello spettatore. - palmasco
Spettatore che piange per la violenza degli esseri umani, in Ruanda per esempio, per la disperazione dei deboli nel continente dal quale ha avuto origine tutto, l'Africa, e che riprende a sperare insieme a Salgado, quando segue il progetto realizzato di ripiantare la foresta pluviale atlantica nelle terre ormai inaridite, con successo, 2.000.000 DUEMILIONI di alberi piantati a mano uno per uno. - palmasco
È un documentario bellissimo, premiato giustamente a Cannes, è un'introduzione raffinatissima e commovente alla storia dell'uomo e del pianeta che abita. Non si può restare indifferenti, ripeto l'avviso. - palmasco
Come al solito mi devo lamentare del doppiaggio, veramente, veramente, tremendamente fastidioso - per quanto sia solo un documentario. Ora dico: perfino io, che non so niente e non conosco il portoghese, perfino io so che il finale ao con l'accento circonflesso sopra, in portoghese si legge an. Sebastian Salgado. Per tutto il documentario, invece, il narratore dice Sebastiao. Ora: puoi immaginare quante volte viene ripetuto il nome Sebastiao in un documentario su Salgado? Ecco, appunto, da impazzire dai nervi. Meno male che l'arte vince sempre, e la bellezza delle immagini è trascinante, e che gli artisti rappresentati ti portano lontano. Sebastian Salgado, Sebastian. Ma come si fa? - palmasco
Per quanto detto fin qui: DA NON PERDERE! - palmasco
visto oggi, davvero toccante - Elenucci
Sì :) - palmasco
ehm... non è un circonflesso ma una tilde, e no, palmasco, scusa ma non si legge "an"... (poi, d'accordo che non si legge nemmeno "ao", ma comunque la corretta trascrizione fonologica sarebbe [ɐ̃:ʊ] che ha un suono vagamente somigliante a un "aum" molto nasale e con quasi scomparsa della m finale - scusa il puntacazzismo ma è il mio lavoro) - Sandrinha
@Sandrinha grazie di essere intervenuta. Pensa che volevo metterti in add, assicurarmi che leggessi il post proprio tu, ma poi non ho trovato il modo di iscrivere il tuo nome, non ti ho potuta aggiungere e mi sono affidato al caso. Alla fine, non trovandoti, ho seguito questo link http://it.forvo.com/word... nel quale ti fanno ascoltare la pronuncia esatta. Si scrive di sicuro come dici tu, non provo nemmeno a discutere, anzi ti credo, come sai, ma a me pare che per noi a digiuno di simboli fonetici, sia una buona approssimazione dire che si legge Sebastian, alla portoghese, certo, ma il suono è quello - provare la registrazione per credere :) - palmasco